Il nostro enologo ama dire che qui “non ci si ferma alla scienza, ma neppure si fa stregoneria”. Questo perché nel biologico ci sono sempre margini di crescita, ma è essenziale seguire l’intero processo di produzione con umiltà e coraggio. Il vino nasce innazitutto dalle scelte che si fanno in vigna, riducendo, estirpando, spostando e riposizionando, per giungere in cantina ad un’identità di prodotto unica e riconoscibile.
La lunga esperienza, l’amore per la terra e per il nostro lavoro si sono sposati con scelte coraggiose che hanno portato ad una resa per ettaro sempre più bassa, fino ad arrivare ad ⅓ della produzione tradizionale. Sulle uve precoci si riducono i trattamenti con solo 4 mesi di difesa e si rafforza la vigna restituendole un sano equilibrio tra acidità e zuccheri.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, nell’unicità di vini fuori standard come il Montepulciano Janù, che è l’alfiere della qualità a 360°, sui piani olfattivo, gustativo e salutistico, ed espressione, insieme alla linea Nerubè, di una interpretazione assolutamente moderna del vino biologico, che si esprime anche in bianchi come il Pecorino, il Riesling, il Traminer e il tradizionale Trebbiano d’Abruzzo.